La chiesa della Madonna Immacolata, conosciuta anche come chiesa “La Madonna di Canicc”, sorge al centro di “Brusinetto” o Brusimpiccolo, ed è dedicata alla Madonna del latte; nel ‘500 veniva chiamata “Cappella di Santa Maria”.
In quel tempo era una piccola chiesetta con accanto un campanile. Nella seconda metà del ‘500 versava in cattive condizioni, tanto che il visitatore generale inviato da San Carlo Borromeo ordinò di restaurarla o demolirla.

Ciò che caratterizza maggiormente questa chiesa è la presenza di un quadro raffigurante una Madonna in atto di allattare il Bambino: tale dipinto era ritenuto miracoloso poiché a coloro che vi sostavano davanti in preghiera pare donasse le grazie richieste.

La leggenda narra che il quadro venne trovato da alcuni pescatori, dopo un furioso temporale, nei canneti che sorgono in riva al lago; il quadro venne allora portato nella cappella che fu ribattezzata “Madonna di Canicc”.

Altre testimonianze suggeriscono che il nome derivi dall’incanto dei canestri che ogni anno, ancora oggi, viene fatto l’8 dicembre, festa dell’Immacolata; si tratta tuttavia di una dichiarazione arbitraria, perché in dialetto canestri non so dice “canicc”, bensì canestri.

L’usanza dell’epoca, riproposta ancora oggi ogni anno, era di offrire ai compaesani che venivano dall’altra sponda del Torrente Trallo una tazza di brodo caldo, in segno di ospitalità. Tutte le strade venivano addobbate a festa e le vie impreziosite da bellissimi rami di agrifoglio colmi di bacche rosse.

Dopo la funzione religiosa, sulla piazzetta antistante la chiesa, la Banda rallegrava la festa e tutti si avvicinavano alle bancarelle per acquistare frutta, dolciumi e i tradizionali “Oss de Mort”. Al pomeriggio, dopo i Vespri, la Banda teneva ancora un concerto e poi tutti facevano ritorno a casa per giocare a tombola, mentre gli uomini giocavano a bocce.

Attualmente la chiesa viene usata il sette e l’otto di dicembre per le funzioni relative all’Immacolata Concezione, e, saltuariamente, per la S. Messa mariana del sabato mattina.