Eretto all’inizio del ‘600, il Santuario della Madonna di Ardena deve la sua realizzazione al culto mariano che era andato diffondendosi notevolmente, in passato, nella zona.

Il suo nome è legato all’Assunzione di Maria e alla tradizione che vuole che il quadro“Maria e il Divin Infante” posto in una cappelletta lungo l’antico sentiero per Lavena sia stato trovato per ben due volte nel Campaccio, ovvero il luogo dove sorge ancora oggi il Santuario. Proprio per via del nome di questo luogo, in cui era stato ritrovato il quadro, il Santuario fu chiamato originariamente Oratorio della Beata Vergine del Campaccio.

All’interno dell’edificio, oltre al dipinto sopracitato di Maria e il Divin Infante, viene conservato un altro dipinto, “Maria benedicente”. Realizzato nel ‘500 da Carlo Urbini da Crema ritrae una scena poco comune nelle pitture precedenti e successive: Gesù attorniato dagli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, inginocchiato davanti a Maria che lo benedice poco prima che inizi la Passione.

La piccola chiesa, ai suoi inizi, era curata ed abitata da un eremita, che ricavava di che vivere da quanto lo circondava e che riceveva un contributo pecuniario dal Regio Impero.

Quando si pensa al Santuario della Madonna di Ardena, bisogna considerare che inizialmente la strada percorribile per giungere ad esso non aveva affatto l’aspetto che ha oggigiorno. I sentieri presenti allora, che conducevano alla chiesa, erano a volte impraticabili a causa del maltempo e delle condizioni climatiche avverse e, sebbene questi motivi non scoraggiarono i pellegrini che per decenni vi si recarono a pregare, ciò causò notevoli inconvenienti.

Per quanto riguardava la possibilità di svolgere matrimoni, battesimi e altre funzioni, spesso bisognava rivolgersi alla chiesa di Lavena, dalla quale dipendeva il Santuario.

Proprio questa dipendenza fu motivo di malumore tra gli abitanti di Ardena con il loro cappellano (incaricato anche nell’altro comune) e il priore di Lavena, che chiesero a gran voce che la situazione si risolvesse con la separazione tra le due parrocchie. Questo avvenne solo in parte, dal momento che Ardena non venne nominata parrocchia, ma vice parrocchia.

Il Santuario dovrà attendere ben centosettantuno lunghi anni prima di vedersi finalmente riconosciuto il titolo di “parrocchia” e ulteriori ventitré anni per avere il primo parroco.

In tutti questi anni tanti sono i fatti accaduti attorno a questa piccola chiesa immersa in un pittoresco scenario di rigogliosa vegetazione. Tra tutti, il più curioso e misterioso è forse quello riguardante il fantasma, – o diversi spiriti – che si pensava agisse indisturbato suonando le campane del Santuario nelle ore più varie. Il 2 maggio 1979 nella canonica del Santuario sei persone testimoniarono persino di aver visto bicchieri, tazzine e immagini religiose muoversi e passare attraverso i muri. Proprio per questo motivo molti esperti del paranormale sono giunti ad Ardena durante gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, per indagare questi inspiegabili fenomeni.

L’identità del presunto fantasma, però, non è mai stata svelata, rimanendo avvolta in un’aura di mistero che contribuisce a rendere il Santuario della Madonna di Ardena un luogo ancora più intrigante e carico di un fascino d’altri tempi.

Attualmente visitabile e tutt’ora in funzione, il Santuario rimane là dove è stato eretto tanti anni addietro ad osservare lo scorrere lento ed inesorabile del tempo, restando l’unico testimone di quello che è stato e di quello che sarà.