Brusimpiano, la Portofino del Ceresio

La storia di Brusimpiano è legata a doppio filo a quella del lago sul quale sorge: il Lago di Lugano, detto anche
Ceresio e conosciuto con il nome di Lago Promiscuo in tempi più antichi.

La presenza del lago, infatti, garantiva alla cittadina le rendite derivanti dalla pesca, diversi vantaggi
all’agricoltura e, soprattutto, rappresentava un’importantissima via di comunicazione.

Nonostante la presenza del lago garantisse terreni fertili e facilità di irrigazione, Brusimpiano concentrò la sua economia prevalentemente sulla pesca, fatta eccezione per la coltivazione di castagni e di alcuni vitigni.

Nel tardo ‘500 Brusimpiano fu contesta tra gli Svizzeri e i Milanesi, i quali cercavano di assicurarsi l’utilizzo esclusivo del Lago. I colpi di archibugio, però, non erano destinati solo ai vicini elvetici; ferveva infatti la faida tra i pescatori di Brusimpiano e i vicini del comune di Lavena, che continuò per circa 200 anni, prima che la convenzione del 19 giugno 1922 mettesse fine alle ostilità.

Quello che rendeva il lago estremamente importante, però, era la possibilità di arrivare a Porto Ceresio, la via di accesso all’intera Val Ceresio e in Svizzera.

A questo proposito è doveroso citare la traversata del lago del Generale Garibaldi che nell’agosto del 1848, ovvero durante la Prima Guerra d’Indipendenza, lasciò l’Italia per la Svizzera.

A livello strategico, infatti, la via lacuale permetteva di evitare la scomodità delle poche strade presenti,
contribuendo al tempo stesso a sviluppare l’economia grazie al prosperare delle società di navigazione.

Proprio per questo motivo, il 20 ottobre del 1902 il consigliere di Brusimpiano Paolo Branca propose la costruzione del primo imbarcadero, dall’idea di don Emilio Bonardi, per consentire l’approdo dei battelli.

È importante ricordare il varo del battello “Ticino I” il 20 aprile 1848, poi sostituito dal “Ceresio I”, che purtroppo, a causa della mancanza di un approdo a Brusimpiano, costringeva però i cittadini a salire a bordo utilizzando delle gondole.

Due anni dopo, il 18 giugno del 1904, Brusimpiano firmò la convenzione con la “Società Navigazione e ferrovie
pel lago di Lugano”, e l’imbarcadero venne così inaugurato il 26 giugno.

Nel secondo dopoguerra, dagli anni ’50 agli anni ’80 circa, oltre a battelli e pescherecci il lago diventa anche teatro del contrabbando e terreno di scontro tra le barche dei contrabbandieri e le cannoniere dei finanzieri.

In quegli anni, la grande alluvione del novembre 1951 provoca l’esondazione del lago che sommerge completamente la piazza di Brusimpiano, al punto da renderne possibile la traversata solo in barca.

A testimonianza dell’alluvione, oltre alle numerose foto e documenti, resta una tavola in marmo sul quale è inciso il livello a cui arrivarono le acque del lago.

Doveroso anche ricordare il concittadino brusimpianese Giovanni Bagattini, premiato negli anni ’70  a Figino come
ultimo barcaiolo dell’ovest Ceresio che per ben 27 anni ha utilizzato la barca per recarsi al lavoro in territorio elvetico.

Ancora oggi, il lago è parte integrante della cultura e della tradizione di Brusimpiano, fornendo lo scenario perfetto alle ricorrenze religiose come la festa di SS. Pietro e Paolo. Il 29 giugno di ogni anno le barche sfilano sul lago per la festa del pescatore, onorando il connubio tra paese e lago, l’essere pescatore e l’essere cristiano.

La cittadina ricorda il lago anche nello stemma comunale: il pesce, simbolo dell’attività dei pescatori, dimostra che, per Brusimpiano, il Lago Ceresio non è solo un punto geografico ma parte integrante della sua storia,
del suo spirito e del suo cuore.

File:Brusimpiano-Stemma.png - Wikipedia